Biondi Santi tenuta il Greppo

Quando ho preso in mano per la prima volta una bottiglia di Brunello Biondi Santi mi tremavano le mani, come se in quel momento stessi tenendo una creatura vivente, una creatura straordinaria. Per un’amatore come me cresciuto con il mito di Biondi Santi , visitare la sua cantina e’ stata un’esperienza surreale , quasi fosse un luogo di culto , santo, religioso. E’ difficile scrivere un’articolo su questa azienda, ci ho pensato molto, cosa mai potrei dire di nuovo o di interessante… niente, niente che non sia già stato detto o scritto da migliaia di giornalisti specializzati.

Non mi resta che raccontare la cronaca di una giornata indimenticabile che mi lascia solo un velo di tristezza per non avere incontrato e magari stretto la mano al creatore di questo vino … Franco Biondi Santi. Siamo arrivati verso le 10:30 di mattina (io ed Andrea (barolo 73) ) Serena ci ha accolto, ed anche un piccolo e simpaticissimo cane di cui purtroppo non ricordo il nome.

Quando giungi alla tenuta il Greppo entri già in uno stato di trans, quel viale di cipressi rende il tuo arrivo speciale , quasi trionfale e ti senti per qualche istante parte della storia. Serena ci guida nella cantina tra botti grandi di Slavonia ricche di storia, di profumi,  di tradizioni indelebili. Il racconto prosegue, racconto di un vino e di un’Uomo, un’Uomo nobile di titolo e di fatto, un’Uomo d’altri tempi che a 90 anni continua la sua missione in ogni suo passaggio, e il rimpianto di non averlo conosciuto sale drasticamente.

La visita si conclude in un corridoio, alla fine di esso una vetrata a volta con panorama mozzafiato, poco prima un piccolo tavolo , tre sedie, tre bottiglie, nove bicchieri.

La degustazione inizia, Serena avvina i bicchieri, sul tavolo ci sono carta e penna e penso che dovrei prendere degli appunti… ma non lo faccio.

La prima bottiglia e’ il rosso di Montalcino 2008, e’ giovane ma ha già carattere, buona struttura e persistenza, il prezzo si aggira sui 25 euro.

Il secondo e’ il Brunello 2005, in questa annata non e’ stata fatta la riserva e l’uva proveniente dai vigneti di eta’ superiore ai 25 anni (uve che solitamente finiscono nel riserva) sono finite in questo vino. Forse e’ proprio per questo motivo che il 2005 (scrivo “il” e non “la” altrimenti il Momi si arrabbia) sia di straordinario impatto, grande equilibrio, acidita’ e tannini in perfetta sintonia, e’ definito, senza trucchi ne inganno, un grande brunello. Il prezzo si aggira sui 70 euro.

L’ultima bottiglia e’ la RISERVA 1997…. annata del secolo in tutta la toscana, magia pura, brunello definitivo, e’ difficile spiegare le emozioni che ho provato quando ho assaggiato questo vino, ero commosso, non sto scherzando, in vita mia non avevo mai bevuto niente del genere. Cosa sono i tannini, l’ acidita’, la struttura.. In questa bottiglia ogni schema viene sbaragliato, non ci sono parole, non ci sono punteggi o voti che possono raccontare questo Vino. Prezzo circa 350/400 euro … sono tanti lo so’… ma se vi capita e avete la fortuna di potervela permettere proverete un’esperienza unica. Ringrazio di cuore Serena che ci ha guidati nelle magiche mura del Greppo, Andrea fedele compagno di viaggio, e MOMI … sine me nemo.


12 risposte su “Biondi Santi tenuta il Greppo”

Biondi Santi!!!! il mito dei miti , non ho ancora pero’ avuto il piacere di bere una bottiglia di questa azienda…

Carissimo Mirko sai che mi fido di quello che scrivi, pero’ io ho sempre pensato che il Biondi Santi sia un vino un po’ sopravvalutato, lo penso sia perche’ l’ho bevuto sia per il prezzo , alto per l’annata e stratosferica per la riserva. Ora io l’ho bevuto una sola volta circa tre anni fa’ era il Brunello 2000 se non sbaglio , e a me non e’ rimasto particolarmente nel cuore , ma come dici spesso te ,per giudicare bene un vino va bevuto piu’ volte e in momenti diversi.. magari se lo bevessi adesso sarebbe gia’ un’altra cosa.
Ti credo quando parli della riserva del 97′ .. e’ bona si..!! falla mordere costa un salasso!!! Ma a parte tutto l’articolo e’ bello e sono belle anche le foto e visitare Biondi Santi deve essere veramente una bella esperienza, se mi ricapita berro’ nuovamente questo Brunello e poi ti faro’ sapere..

Ciao Gianni, non e’ un vino sopravvalutato, e’ semplicemente diverso da quello che ci si aspetta da un vino da 70 euro. Biondi Santi non si uniforma a i “SUPERTUSCAN” non fa vedere la barrique a i suoi vini nemmeno da lontano. Spesso i “vinoni” toscani rischiano di assomigliarsi tutti, in questo caso abbiamo un prodotto diverso, puro ed eccezionale sangiovese grosso . E comunque non a tutti possono piacere gli stessi vini.. Ciao Gianni continua a scrivere, i tuoi post sono sempre molto interessanti , grazie e a presto

I gusti sono gusti, e per fortuna non tutti li abbiamo uguali…..l’annata 2000 sicuramente non è fra quelle da ricordare anzi, e a volte quando un vino in un’annata scarsa non è un granchè vuol dire anche che il produttore non ha fatto dei “magheggi” in cantina per farlo venire buono, quindi secondo me è una cosa da apprezzare.
Inoltre per apprezzare il Brunello Biondi Santi è consigliato bere bottiglie di annate vecchie, perchè appunto questo vino viene fatto come da tradizione, e la tradizone vuole che il Brunello sia un vino da invecchiamento, non come fanno molti produttori che quando escono con una nuova annata il vino è già bello pronto!!!!
il prezzo effettivamente non è basso, però voglio dire una cosa, pochi mesi fa ho bevuto una bottiglia di Sassicaia 1999 (come prezzo siamo sulla solita fascia, forse costa anche di più)che avevo custodito per anni gelosamente, ecco il vino era già bello che andato…..un Brunello 1999 Biondi Santi è sempre un leone in gabbia, puoi aspettare ancora del tempo prima di berlo e apprezzarlo al meglio, a volte andrebbe fatta anche questa considerazione, sicuramente paghi anche il nome, ma dietro c’è un lavoro che poche aziende “famose” fanno.
comunque Mirko bell’articolo……

Mirko hai perfettamente ragione quando dici che non è facile scrivere qualcosa di nuovo riguardo ad un nome che ha fatto la storia del vino in Italia e nel mondo come Biondi Santi. La stampa estera specializzata ad onor del vero diverse volte è andata giù pesante nei giudizi, diciamo che non hanno mai avuto un gran feeling, però io penso che fondamentalmente gli americani questo vino l’abbiano capito poco anche perchè i loro gusti vanno da decenni verso vini molto più ruffianoni e standard quindi perchè meravigliarsi.Comunque sia, con la loro filosofia di far vino, sicuramente Biondi Santi è garanzia di qualità.I prezzi ovviamente vanno di pari passo.
Io ho avuto il privilegio insieme a te di trascorrere un paio d’ore all interno della Tenuta Greppo e per un appassionato di vino come me,ha rappresentato una Giornata da ricordare con la G maiuscola.
Per quanto riguarda i 3 vini niente da aggiungere a quello che hai scritto te in modo esemplare nell’articolo, l’unica cosa che voglio dire riguarda la Riserva ’97…..Maestosa ….Semplicemente Maestosa!!!
Mi associo ai ringraziamenti a Serena per la cortesia e la professionalità dimostrata e al Momi (che ho avuto la fortuna di conoscere) per tutto ciò che ha fatto per rendere possibile questa bellissima giornata.Saluti Andre!

OK, OK.. mi ci avete spezzato, e in realta’ avete ragione voi , nello specifico quello che dice Momi e’ sacrosanto, il discorso della longevita’ di questo vino e’ gia una caratteristica che va pagata, e poi con questi vini bisogna avere pazienza, almeno 10 anni per poter giudicare. Diciamo che mi avete convinto.

Grande Momi.. bravo l’aspetto della longevita’ e’ fondamentale in questo vino , soprattutto se lo paragoni con un sassicaia, che e’ comunque un’altro mondo.. basta pensare che ora l’ultima annata in commercio e’ la 2009.. roba da pazzi, ma sono sicuro che gia adesso quella bottiglia e’ pronta , e se e’ pronta non vivra’ a lungo.

Benche’ sia il pioniere della storia del Brunello attualmente i suoi vini hanno un rapporto prezzo / qualita’ non giusto… sempre a parer mio.

Grande Andrea.. vedo che anche te sei rimasto stregato dal Biondi Santi.. Effettivamente a distanza di qualche giorno dall’articolo mi rendo conto di aver fatto una super sviolinata a questa azienda .. ma in effetti e’ quello che penso veramente.

Its just not Brunello…its everything from Italian to French to high end US wines…and few seem to get that it will be a while beofre things return to even a level near where we were…eventually wine lovers will “inch” up the price ladder but those wonderful brunellos very well might be truly aged by that point..for those who tell you that by the end of next year things will be better kindly suggest for them to take another course in economics. Many wine producers around the whole will need to take a new approach (for better or for worse).